“GLI RCP SOPPIANTERANNO IL COMPOSTAGGIO TRADIZIONALE”


Secondo Fabrizio Nardo (chimico industriale, direttore della tecnologia di Antifemo Srl, nonché titolare dei brevetti NP-bioTech) i processi che impiegano un agente cinetico specifico, i cosiddetti Rapid Composting Process (RCP) nei prossimi 10 anni soppianteranno il compostaggio tradizionale nella trasformazione waste-to-fertilizer dei rifiuti solidi organici (ROS), non pericolosi, come i fanghi di depurazione, i digestati e la FORSU. Inoltre, continua, gli RCP particolarmente efficaci, come la nostra tecnologia NP-bioTech acquisteranno, via via, un ruolo crescente nella stabilizzazione e riduzione del potenziale pericoloso di ROS pericolosi.

Spiega l’inventore della multibrevettata tecnologia NP-bioTech che gli RCP, oltre ad accelerare i processi di fermentazione aerobica, garantiscono un’ottima biostabilizzazione della biomassa e, grazie alle elevate temperature di processo, la pastorizzazione del prodotto ottenuto. In particolare, i microorganismi coinvolti nel processo biocatalitico NP-bioTech riescono a portare un’efficace attacco ossidativo anche sostanze organiche molto stabili, i cosiddetti POPs (Persistent Organic Pollutants), degradando le molecole nei loro legami funzionali, in particolare laddove sono coinvolti eteroatomi. In un PoC (Proof-of-Concept) dimostrativo, su scala industriale, applicato a fanghi di cartiera, dopo 4 settimane di processo aerobico, catalitico, a cumuli, su quantitativi da 15 ton, il prodotto biostabilizzato presentava la decimazione si alcune sostanze appartenenti ai PCB (PoliCloroBifenili). La somma totale dei PCB risultava 0,0007 mg/kg s.s., a fronte di un valore iniziale di 0,0071 mg/kg s.s.
La riduzione della concentrazione ha riguardato tutti i congeneri, molti dei quali presentavano una concentrazione finale al di sotto del limite di rilevabilità del metodo (<100 ng/kg s.s.). Chiaramente l’applicazione del processo NP-bioTech alle biomasse contaminate da sostanze organiche pericolose sarà oggetto di futuri approfondimenti della nostra attività di ricerca applicata, conclude il dr. Nardo.
